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La nuova copertina della Review e il progetto con il Mimaster. Parlano le due autrici

Catarina Bessell, l’illustratrice che l’ha disegnata, ci racconta “Ritrovarsi”, la cover del nuovo numero del magazine del Foglio, in edicola da sabato 28 settembre. Sara Di Giovanni ci parla della sua “Maturità”, uscita a giugno scorso

La cover della Review di settembre – dal titolo “Ritrovarsi” – è stata disegnata da Catarina Bessell, illustratrice brasiliana che vive a San Paolo. Completa il ciclo delle due cover realizzate in collaborazione con il Mimaster (la prima delle quali – dal titolo “Maturità” è uscita a giugno, firmata da Sara Di Giovanni). Abbiamo chiesto alle due illustratrici di raccontarci la loro esperienza di lavoro alla cover, il processo creativo che ha portato all’illustrazione finale e le loro ispirazioni.

Qual è stato il processo creativo dietro la realizzazione della cover per la Review del Foglio?

Sara: Avendo un tema molto stimolante come la fine della scuola, il primo approccio è stato ricreare situazioni vissute effettivamente negli anni passati, rivivere quella leggerezza che accompagna quello specifico momento. Ha guidato la creazione degli schizzi iniziali la spensieratezza che io stessa ho vissuto e che mi ha indirizzata nell’elaborazione delle varie proposte, come i gavettoni di fine scuola, gli abbracci e i sorrisi che alludono ad un’estate all’insegna della libertà. Le varie fasi affrontate mi hanno portata a quella che è stata la scelta finale, una visione allegra e dai colori accesi dove le protagoniste camminano insieme verso nuove avventure, trasportandoci anche in un divenire verso il futuro, da qui nasce “Maturità”.

Che tipo di indicazioni sono state date e come si è stati guidati nel lavoro creativo?

Catarina: quello che ho trovato più bello dell’intero processo Mimaster è che tutti e ventiquattro i partecipanti rispondevano alla stessa commissione, alle stesse domande. Questo ha comportato che ci siano stati altrettanti percorsi che tu non hai scelto, non immaginavi o addirittura di cui non saresti mai stata capace. Incontrando la visione dell’altro, conosci molto di più te stesso. Una volta scelte le due proposte vincitrici (la mia e quella di Sara Di Giovanni), siamo entrati nella seconda fase del lavoro, quella guidata dall’art director della rivista. Una delle cose che preferisco della nostra professione è proprio il fatto di lavorare sia da soli che collettivamente. Questa cover è quindi sicuramente anche frutto dello sguardo accurato dell’art director: l’immagine che io avevo ipotizzato come versione finale, l’art director la vedeva come ancora una bozza. E con poche e precise parole ha saputo portare il mio lavoro fino a un luogo che io stessa non avevo immaginato. Questo rapporto tra l’art director e l’illustratore è per me una danza di fiducia, di sguardi che si sommano.

Quali sono stati gli elementi visivi che avete voluto mettere in evidenza nella vostra cover?

Sara: l’elemento centrale di “Maturità” sono proprio i soggetti e quello che volevo mettere in evidenza è il loro rapporto, l’unione e la complicità. Sono infatti proprio loro ad occupare completamente la scena, lasciando trasparire in parte l’ambientazione. Ho voluto inoltre dare molta importanza al punto di vista: una visione dal basso di questo intreccio gioioso di amiche che si sostengono a vicenda entrando a pieno nel clima estivo di fine scuola, sottolineato dalla scelta di una palette colori caratterizzata da toni caldi.

Catarina: Sono appassionata di storie. Leggerle, ascoltarle, raccontarle, guardarle. La ragione per cui ho deciso di imparare l’italiano è perché l’Italia è un paese con scrittori incredibili (la lista è lunga: Dino Buzzati, Elsa Morante, Natalia Ginzburg, Pirandello, Alberto Moravia, Alessandro Baricco, Antonio Tabucchi…). Molti di questi scrittori e scrittrici li ho prima conosciuti attraverso i loro racconti di viaggio. Allora, il ritorno a scuola è proprio quel momento in cui le esperienze vissute da ciascuno si trasformano in storie condivise. Il viaggio per me finisce solo quando viene raccontato. Per la copertina poi ho voluto evidenziare l’inizio e la fine dei racconti. E l’inizio e la fine sono proprio questi vuoti centrali. È questo vuoto che volevo mettere in evidenza, un palcoscenico teatrale senza attori. Questo campo che potrebbe essere una spiaggia, un lago, un prato… dove accadono avventure, dove nascono storie.

Si è immaginata una storia che coinvolge la protagonista/i personaggi in copertina?

Catarina: La prima cosa che per me il lettore dovrebbe guardare è il vuoto centrale. Un vuoto momentaneo, vale la pena dirlo, di persone e non di significati! Vorrei lasciare che sia il lettore stesso a riempire questo spazio con le proprie storie di vacanze.

Sara: Direi di sì, la storia dietro a questa cover è un po’ la rappresentazione della complicità che ho avuto la fortuna di aver vissuto in prima persona con delle amiche di scuola che tutt’ora fanno parte della mia vita. Quattro amiche pronte a spalleggiarsi, a ridere insieme e che di fronte a loro hanno una magica estate che poi si trasformerà in molte altre ancora, con tutta la gioia e la spensieratezza del momento. Loro stanno vivendo gli anni più belli, ricchi di avventure di ogni tipo forse in arrivo proprio quell’estate.

Quali sono i riferimenti creativi e artistici che hanno influenzato il suo lavoro sulla cover?

Sara: In questo caso particolare mi sono lasciata molto trasportare dalla richiesta e ho agito abbastanza svincolata da riferimenti specifici, rifacendomi principalmente alle sensazioni vissute nei ricordi. Ciò non toglie che lo stile utilizzato sia frutto di innumerevoli ispirazioni accumulate nel corso del tempo. Alcune delle sensazioni che cerco di portare avanti all’interno delle mie illustrazioni sono infatti emozioni che ho provato in primis da fruitore di altri illustratori, ad esempio la tangibile spensieratezza e serenità trasmessa dalle opere di Karlotta Freir. Da un punto meramente stilistico anche le linee morbide e le prospettive accattivanti che caratterizzano il lavoro di Yuki Shimizu sono parte del bagaglio di grandi illustratori che da anni mi accompagnano in quello che è il mio approccio stilistico.

Catarina: per me il riferimento principale è Matisse, assolutamente. Nel caso di questa cover ho rivisitato una delle sue opere ovvero “La gioia di vivere”. Per me l’arte ha questo potere evocativo e contemplativo. E le arti che mi piacciono di più sono quelle che, secondo quanto dice lo stesso Matisse “hanno un’influenza rilassante e calmante sulla mente, come una buona poltrona che offre occasione di rilassamento dalla stanchezza quotidiana”. Ciò che mi dà più piacere, che mi fa riscoprire la gioia è la contemplazione, questo sentimento di stupore e ammirazione, di incanto. E la letteratura, l’arte, la musica e la natura, sono le vie per arrivare a questo stupore. Costruiscono incanto e connessioni reali con altre persone. La letteratura è sempre stata il mio rifugio. E, nell’arte, lo è Matisse. Non riesco a fare a meno di stupirmi dal suo lavoro.

Era la prima esperienza di una commissione per una cover di una testata editoriale? Quali sono stati gli aspetti che più vi hanno colpite di questo lavoro?

Catarina: Non era la mia prima commissione per una cover ma questo lavoro, proprio per la genesi del progetto, è stato un po’ speciale. Ho cercato di recuperare quell’incanto iniziale, quella passione e voglia di stupirsi. Riscoprire la gioia del processo è stata una grande trasformazione. Soprattutto per questo sono grata di aver avuto questa opportunità.

Sara: Per quanto riguarda una cover di una testata editoriale ammetto di sì, è stata la prima volta. Infatti, è stata una bella sfida arrivare a una sintesi che racchiudesse le varie sfaccettature della richiesta e che impattasse in modo diretto come nel caso di una cover. É stato sorprendente lo sviluppo che ha avuto il processo creativo in questa particolare richiesta; da una fase di idee iniziali al drastico cambio di punti di vista, il mettersi nei panni dei soggetti e sbirciare da osservatore le emozioni provate da questo gruppo di amiche, dove al centro abbiamo lo stato d’animo legato a quel divenire di emozioni che piano piano ci portano non solo all’inizio di un’estate, ma proprio verso il futuro.