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Le mille vite del teschio di Confucio

Quando gli europei saccheggiano la dinastia Qing in Cina, non catalogano il bottino. E così arrivano a Londra casse di ignoti oggetti preziosi, curios, stranezze, tra cui una calotta cranica tempestata di gemme. Da una casa d’aste a una società lombrosiana, le conseguenze di un colonialismo che non ci capisce niente di niente

Questa è la storia di un oggetto che ha vissuto molte vite: la prima, come vedremo, è la più semplice, ma la più misteriosa. Le altre sue incarnazioni, invece, sono una serie di sorprese, colpi di scena e soprusi, arroganza colonialista e improbabili teorie ottocentesche. Un oggetto giunto ai giorni nostri pesto e semiabbandonato, che vive oggi una nuova fase della sua avventura, tramutato in uno degli specchi più fedeli degli innumerevoli incontri sbagliati fra l’Europa e la Cina.

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Ilaria Maria Sala (Bologna) è una giornalista italiana che vive a Hong Kong. I suoi ultimi libri sono «Pechino 1989» (Una città, 2019) e «L’eclissi di Hong Kong» (Add, 2022).