Cerca

Buone feste e un consiglio: andate in cucina

Con quello strofinaccio in mano, con quel cucchiaio a mezz’aria, impacciati e ridicoli, superati, siete finalmente al centro del mondo. Una coraggiosa goffaggine per il nuovo anno

Buon Natale, con il coraggio che ci vuole a sorridere, ritrovarsi, risplendere. Minimizzare. Buon Natale quando è tutto quasi pronto, cioè mai davvero pronto, impacchettato e speranzoso, ma soprattutto nelle ore successive, con i piatti sporchi in cucina, nel posto dove succedono le cose: dove si illuminano le cose. Ti aiuto a sparecchiare, dove li metto questi bicchieri, lo faccio io il caffè, è il via libera in codice, ma a disposizione di chiunque abbia un po’ di fegato, per fare i conti con questo intero anno che è stato molto più di un anno, e di tutte le vite attraversate e ammaccate per arrivare fino a qui. Le ferite sono così tante adesso e molte sono nascoste sotto strati di trucco e dignità. Dovete passare del tempo in cucina, se volete capirci qualcosa. Non è difficile: andate in cucina, prendete uno strofinaccio, una tazzina, un cucchiaio per la salsa, asciugate una pentola, fate anche la figura degli scemi e poi superatela, cioè dimenticatevene. Con quello strofinaccio in mano, con quel cucchiaio a mezz’aria, impacciati e ridicoli, siete finalmente al centro del mondo. Da lì, si riesce a vedere tutto. Rivedere, anche. Qualche lacrima nel brodo, la terza dose, parole o sguardi muti sui fantasmi dei Natali passati, le chiacchiere sul Capodanno se proprio è necessario (se una non ha mai amato il Capodanno, è una verità sperimentata che nemmeno la fine del mondo appena scampata riuscirà a farle provare un briciolo di pietà e di simpatia per il conto alla rovescia: ma la mattina presto del primo gennaio, anche solo dalla finestra a guardare una ragazza giù in strada da sola che cammina veloce sui tacchi alti e chissà da dove viene, come è andata, dove va, quella mattina è intatta e fa credere al tempo che non si assottiglia ma ricomincia intero). Il segreto, alla fine, sarà la goffaggine. Non la sicurezza, non la disinvoltura, non la grandiosità, ma la goffaggine di chi entra in cucina a chiedere uno strofinaccio e a capire che succede. Ho iniziato And just like that, e quelle ex ragazze, ma anche i loro amici, fidanzati, mariti e tutto il resto, sono così goffi da essere coraggiosi. Carrie e le altre erano le regine dell’audacia e della frivolezza, da Sex and the city è partita qualunque strada di racconto, per analogia o contrarietà, ma adesso affrontano la vita nuova: essere quelle goffe. Superate, inadeguate, non sanno più neanche parlare di sesso. È passato quanto, solo un attimo?, ma tutto è andato altrove. Ed è goffa ed eroica Mare di Easttown, Kate Winslet, detective divorziata che cammina come se stesse sempre scendendo in campo a giocare a basket, infortunata in molti modi, sono goffe le protagoniste di Maid, madre e figlia senza un posto nel mondo, la figlia le dice: sei la peggior madre che esista, e non è la verità ma le si avvicina. Sono goffe, hanno coraggio. Sono ammaccate, ed è proprio quello che è successo a tutti. Il 2022 sarà allora l’anno della goffaggine, che è un nuovo modo, per niente pomposo, di dire: coraggio.